Il tema del caro prezzi materiali e delle materie prime per l’edilizia, che preoccupa tutta la filiera della costruzione, si arricchisce di un nuovo capitolo con l’intervento/richiesta di ANAC, che ha ufficialmente chiesto al Governo e al Parlamento un intervento urgente sul tema all’interno del processo di conversione in legge del DL 4/2022 (Sostegni-Ter), che – come ben sappiamo – all’articolo 29 ha introdotto modifiche sostanziose in materia di:
- i) alla revisione dei prezzi;
- ii) alle compensazioni da riconoscersi in conseguenza delle variazioni, in aumento o in diminuzione, dei materiali da costruzione;
- iii) ai prezzari regionali impiegati dalle stazioni appaltanti per determinare il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni e, dunque, l’importo complessivo stimato dell’appalto da porre a base di gara.
Incrementi delle materie prime nei contratti di servizi e forniture: la richiesta ANAC
Con una nota firmata dal Presidente Giuseppe Busia (IN ALLEGATO), indirizzata ai ministri delle Infrastrutture Enrico Giovannini, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e al Presidente della Quinta Commissione del Senato Daniele Pesco, l’ANAC chiede quindi a Governo e Parlamento che l’intervento normativo di adeguamento prezzi venga inserito nella conversione del decreto 4/2022, prevedendo espressamente all’articolo 29 un meccanismo di compensazione.
In sostanza, l’Autorità Anticorruzione chiede che la compensazione dei prezzi avvenga non soltanto per i lavori pubblici, ma anche per servizi e forniture.
Inoltre, l’Autorità rende noto che sta aggiornando il bando tipo digitale per tutte le stazioni appaltanti prevedendo l’obbligo di inserimento nei bandi di gara delle clausole di revisione dei prezzi, per recepire l’art.29 del DL 4/2022 (Sostegni-Ter).
La verifica dei prezzi standard
ANAC, inoltre, ha effettuato anche la verifica dei prezzi standard della Guida operativa (espressamente richiamati come riferimento per la revisione dei prezzi), che non risultano indicizzati, alcuni dei quali non sono aggiornati da anni. Ciò a vantaggio delle Stazioni appaltanti, applicando un’opportuna indicizzazione basata su dati Istat.
Busia: stabilire meccanismi trasparenti e sicuri
“L’obiettivo dell’Autorità è quello di stabilire meccanismi che consentano di riguadagnare un equilibrio contrattuale, adeguando un aumento dei valori negli appalti per tenere conto dei costi reali. Se non lo si fa: o le gare vanno deserte, o partecipa solo chi poi chiederà varianti con aumento dei prezzi, oppure la prestazione non viene adempiuta – ha detto il Presidente di Anac Giuseppe Busia – In questo momento non dobbiamo guardare al risparmio immediato, ma riconoscere che bisogna avere clausole di adeguamento dei prezzi che tengano conto dei costi reali, indicizzando i valori inseriti nel bando di gara. Altrimenti rischiamo di vanificare lo sforzo del Pnrr, perché le gare di appalto andranno deserte, o favoriranno i “furbetti” che punteranno subito dopo l’aggiudicazione a varianti per l’aumento dei prezzi. Molto meglio stabilire dei meccanismi trasparenti e sicuri di indicizzazione, così da favorire un’autentica libera concorrenza e apertura al mercato plurale, e serietà in chi si aggiudica l’appalto. Risulta quindi imprescindibile l’individuazione normativa della percentuale di scostamento, oltre che delle modalità operative e dei limiti della compensazione”.
fonte (www.ingenio-web.it)